
Tasar
Sebastiano B. Brocchi e la sua opera fantastica
Tasar di Sebastiano B. Brocchi è uno spin-off della Saga di Pirin che già molto successo ha avuto negli scorsi anni.
Prima di parlare direttamente dell’opera, sono doverose almeno un paio di premesse.
Sebastiano B. Brocchi è un artista eclettico: non è solo autore, ma disegnatore (sue le mappe e ogni singolo elemento grafico dell’opera), regista, critico, ideatore di concept e gestore di un seguitissimo gruppo su Facebook, Best Sagas, che recentemente ha anche edito due opere frutto del lavoro fatto in questi anni proprio sul gruppo.
La seconda premessa va alla Saga di Pirin, dalla quale Tasar esce come costola: una saga che vede una trilogia edita, un videogames disponibile su piattaforma Steam (Eselmir and the five magical gifts) più innumerevoli opere grafiche realizzate dall’Autore stesso. Parliamo di un’ambientazione immensa e che viene tuttora declinata attraverso ogni media possibile e immaginabile.
Ma veniamo all’opera.
Tasar, tra poco disponibile in una raccolta integrale, si compone di sei parti: “L’Apprendista”, “Il Canto della Foresta”, “La Strada di Sangue”, “Un passato non ancora accaduto”, “Le lacrime del Cielo” e “Quando si spegne la Voce”. L’aspetto che viene subito messo in evidenza è il fatto che, raccogliendo l’eredità dei cari vecchi libri-gioco, a un certo punto della Storia il Lettore viene chiamato a fare una scelta.Dovrà decidere se l’eroe Tasar seguirà un percorso di luce oppure assecondare una via oscura. A ogni scelta corrisponderà un finale diverso.
Per me Tasar è ancora una lettura in fieri, perchè lo sto leggendo con calma, un capitolo alla volta, assaporandone ogni singolo aspetto e lasciandolo riposare per qualche giorno.
Tasar è scritto con un linguaggio forbito e godibilissimo, adeguato allo stile dell’opera. Ma credetemi, tra quelle righe risiede molto, molto di più di ciò che è vergato.
Mentre leggevo e prendevo confidenza con i suoi contenuti, mi sono tornati alla mente Fedro, Esopo e tutta la tradizione secolare delle favole, delle “fole” delle nonne e dei racconti di formazione. Il viaggio di Tasar è un viaggio di formazione, che racchiude in sè tutti i punti cardine che hanno fatto di questo genere uno dei più antichi.
La cerca, il maestro saggio, il giovane in crescita, i tesori e le prove.
Un viaggio nel fantastico puro, un ritorno a Oz moderno che, nelle strade dorate della Vita, mette Tasar alla prova e soprattutto in ascolto.
Senza ascolto non è possibile procedere, perchè vi sono Storie nella Storia e se non le si ascolta, è impossibile apprendere il messaggio in esse contenuto.
Senza tale messaggio, mancano i tasselli per procedere.
Ho avuto occasione di interloquire al riguardo con Sebastiano, gentilissimo e molto disponibile al confronto, proprio per capire se avessi inteso bene il suo racconto.
Il Fantastico è un genere che andrebbe maggiormente valorizzato e proposto alle giovani generazioni.
Tasar ne è un contemporaneo e virtuoso esempio.
Confido che, data la vastità del materiale disponibile, Sebastiano continui su questa strada, proponendo vecchi e nuovi personaggi che ci portino lungo le Vie della Conoscenza e della Formazione.
Condivido l’auspicio. Bella recensione
Grazie di aver letto, Lorenzo.