Sii originale

“Sii Originale”: credo di aver esagerato

Simona Trivisani ci conduce attraverso il suo percorso clinico con drammatica ironia

Conosco Simona da tempo, inizialmente in via indiretta, poi diretta e con trascorsi difficili.
Se non fosse che a uno dei recenti Saloni del Libro di Torino ci siamo rivisti, mi è venuta a cercare ed è come se non ci fossimo mai staccati. Mi ha spiegato a larghe linee cosa le era successo e di sicuro non ne ho compreso la portata.
Per questo, appena ho visto “Sii originale” (Simona, non me ne volere se riduco il titolo…) non ci ho pensato due volte a recuperarlo.
Non per la morbosa voglia di sapere i cazzi altrui, ma per il desiderio di conoscere e capire cosa stesse dietro alle vicende di un’amica.

Autobiografia on the road

Preparatevi a una corsa, bella veloce. Il tono proposto da Simona è quello di una chiacchierata tra amici seduti al pub bevendo una birretta. Facciamo due. Arriviamo a una mezza dozzina e non se ne parla più.
Mi sono seduto a leggere e me la sono ritrovata dall’altra parte del tavolo, le mani attorno alla pinta, a raccontarmi la sua storia.
Le parole volano, anche nei momenti più intimi e nei passaggi più personali, drammatici e dolorosi.
Badate bene, non si tratta di leggerezza. No, Simona ha reso benissimo il suo carattere anche nell’esposizione scritta, facendo in modo che il tutto risultasse fruibile senza intoppi.

Un panorama desolante con sprazzi di eccellenza

La storia di Simona, a livello clinico, è l’emblema di un panorama medico che vive di paure, pressapochismo e disinteresse. In mezzo a tutto questo, chissà per quale grazia divina, si distinguono figure mediche che non sono solo in grado di svolgere un’attività diagnostica di eccellenza, ma anche mantenere e sostenere un lato umano che permette loro di vedere “oltre” ciò che gli i freddi esami possono comunicare.
Per motivi personali e di lavoro, conosco bene questo ambiente e, per quanto non sia necessario dato che l’esperienza in prima persona è sicuramente preminente, vi posso confermare che quanto leggerete su Sii Originale è all’ordine del giorno. Da anni, ormai.

Allo scoperto!

In tutti i libri autobiografici ci si mette sempre allo scoperto, se si vuole essere onesti con i Lettori. O quantomeno con se stessi.
Caratterialmente, Simona non ha mai nascosto nulla del proprio carattere. Leggendo capirete anche il perché e io non posso che confermare nuovamente.
Ma un libro è un libro e ha un particolare importante: resta.

Imprimere, fisicamente o digitalmente, un pezzo della propria vita in un libro lo rende immortale. Un giorno ci si potrebbe trovare a fare i conti con quanto si è scritto. Ci vuole coraggio, oltre che il desiderio di catarsi, per redigere uno scritto di questo genere.

Invito alla lettura

Vi porterà via un’oretta di tempo, forse qualcosina di più. Io l’ho divorato perchè già alle prime avvisaglie di medical malpractice m’era salita la carogna (sempre per motivi miei e di lavoro).
Per fortuna l’immancabile ironia e autoironia di Simona ha resto il tutto più piacevole (per quanto drammatico.)

Dategli una letta.

Sii originale, 41 pagine, Simona Trivisani.

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