DZ Edizioni

DZ Edizioni

Storia di un’esperienza personale

Non più tardi di due anni fa mi sono riaffacciato al panorama social offerto da Facebook.

L’obiettivo era uno: pubblicare un mio vecchio manoscritto lasciato in un cassetto di casa.
Con l’aiuto di una collega più aggiornata di me, creai quello che sarebbe diventato il mio profilo autore e poi mi misi alla ricerca di materiale umano e digitale per capire come arrivare al mio obiettivo.

Fu una scoperta, quella del mondo della piccola e media editoria italiana, quella indipendente che con le unghie e con i denti combatte ogni giorno per ricavarsi un po’ di spazio in un panorama inflazionato di pubblicazioni.

Come per tutte le cose, c’era il buono e il cattivo. Con il tempo imparai che non tutto è oro ciò che luccica, nemmeno in quel settore.
Accanto a realtà positive ce n’erano molte che invece approfittavano del sogno di molti come me: pubblicare la propria opera.

Vi parlerò successivamente di queste realtà, perché oggi preferisco focalizzarmi su una esperienza positiva e che deve dare a chi, come me, si affaccia al mondo dell’editoria un moto di fiducia, ancorché di attenzione.

Mentre mi orientavo tra le molteplici proposte di Case Editrici che si presentavano e davano mostra di sé, rimasi colpito da una persona, ancor prima che dalla Casa Editrice. Questa persona si chiama Francesca Pace, la fondatrice ed Editrice della Dark Zone.

Con un po’ di timidezza, ricordo che le chiesi come inviarle il manoscritto in occasione dell’apertura delle selezioni dei testi, nei dintorni di Dicembre.
Con molta gentilezza e con franchezza, mi spiegò che ci sarebbe voluto tempo e che dovevo aver pazienza. Nessun problema, il mio manoscritto sarebbe stato valutato, chi poteva essere più felice di me?
Ricordo ancora le sue parole, nella prima telefonata.

” Mettiamo subito in chiaro una cosa. Io valuto il tuo manoscritto e decido se vale la pena pubblicarlo o meno. Se decido che mi piace, io non ti chiedo un’euro. Ti chiedo solo di darmi una mano con la promozione, quando puoi, sui social, perchè siamo una realtà piccola e in crescita. Se invece non mi piace, ci salutiamo e amici come prima. Tutto chiaro?”

Limpido. Ci sono voluti sei mesi prima che arrivasse l’esito da parte di Stefano Mancini, l’editor. Il tutto annunciato da un messaggio di Francesca che mi preparava al peggio. Con il cuore in gola, lessi l’email, il cui sunto era tutto un programma.

” La storia è buona, la trama accattivante, ma il testo necessita di una profonda revisione. L’Autore deve essere disposto a lavorare molto per rendere il tutto pubblicabile e piacevole alla lettura.”

Francesca, lo ricordo bene, fece di tutto per ammorbidire la pillola.
Io già così avrei baciato Stefano dove camminava: avevo sentito parlare di lui e la possibilità di lavorare con lui fugava ogni paura circa la sorte del mio testo.

Da quel giorno, sono passate due pubblicazioni con la Dark Zone: la mia dilogia di Daanan nel giro di due anni è stata pubblicata nella collana Fantasy della DZ Edizioni e il lavoro svolto sul testo, sulle copertine e sulla promozione è stato appagante.

Perchè vi racconto questa mia esperienza?

Ve lo dico subito: perchè si parla troppo poco di quanto una casa editrice sana possa davvero dare soddisfazioni, non solo ai suoi Autori e a tutti i professionisti che vi orbitano attorno.

Francesca Pace e la sua DZ Edizioni nel giro di quasi tre anni hanno triplicato il catalogo dell’offerta, raccolto attorno a sè Autrici e Autori italiani da tutta Italia e fatto una selezione sui testi che ha mantenuto alta la qualità dell’intera produzione, scovando dei veri talenti in ogni genere proposto.

La forza propulsiva data da Francesca alla sua creatura ha portato all’espansione anche al mondo dei volumi illustrati e del fumetto.

Vi lascio il link a una breve intervista, in modo da iniziare a conoscere lei e la sua casa editrice per tramite delle sue parole.

Seguite la DZ Edizioni e tutta la sua produzione: di sicuro non ne resterete delusi.

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14 commenti su “DZ Edizioni”

  1. Ci tenevo a farti sapere che una settimana fa ho letto, per non dire divorato, il secondo libro della tua dilogia, che io pensavo essere una trilogia, e mi è piaciuto molto. Dal primo un po’ acerbo, ho notato la qualità e la minuziosità con cui hai scritto il secondo. Meraviglioso. Non sapevo come parlarti di questa cosa perché non ti ho trovato più su facebook, ma per fortuna eccoti qui. Manchi, Jordan. Un abbraccio di cuore e spero di rivederti presto.

    Francesco Ambrosio

  2. Ciao caro Jordan, amico mio!
    Pura verità quello che scrivi, seppur non ho mai conosciuto Francesca personalmente, dalle fugaci conversazioni che abbiamo avuto, mi sono accorto di aver trovato una persona perfetta sotto ogni punto di vista!
    Stammi bene ragazzaccio!

  3. Quando mi è arrivata la richiesta di amicizia di tale Alberto Carli l’ho accettata come non sempre faccio. Avevo notato molte amicizie in comune e ho pensato che non potesse essere proprio un cretino, se tanti dei miei amici di FB lo annoveravano tra le proprie. Solo in seguito ho realizzato che eri tu, proprio tu, a cui ho pensato spesso in questi mesi, sempre sperando che saresti tornato. Adesso è tutto più bello, e il pensiero di poterti riabbracciare a una fiera o un’altra mi ha tenuto allegra per tutto il giorno, come farà nei giorni che verranno. Lo so che ci conosciamo poco, ma quando dico Jordan – perché per me sei Jordan – il mio istinto, sin dal primo momento, ha detto Sììììììììììì! Un bacio, Jordie. Stai con noi.

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