Ex Tenebris

Agua Ploma

Daisy Franchetto ci porta all’Inferno, in Messico

Agua Ploma è il nuovo libro di Daisy Franchetto, edito da Dark Zone, sotto il patrocinio di Amnesty International.
La cover è stata realizzata dalla meravigliosa Candida Corsi.

Ho avuto la fortuna di poterlo leggere. Come tutte le opere dell’Autrice, non vedo l’ora di poterle affrontare, ma nel caso di questo libro, ammetto che l’attesa è stata un po’ combattuta.

Conoscevo l’argomento che fa da sfondo alla storia della protagonista, un argomento duro, crudele e che a me personalmente fa salire il sangue alla testa.

Parliamo di quello che viene chiamato oggi elegantemente “femminicidio”, mentre io preferirei si restasse su “assassinio”, che è una parola meno dolce e in quelle s ripetute c’è tutto il sibilo dei vigliacchi che lo perpetrano.

Ciudad Juarez, per chi non la conoscesse a dispetto delle decine di film che la ritraggono, è una città metropolitana distesa sulle rive del Rio Grande, di fronte a El Paso, che si trova negli Usa.
Questa città metropolitana brulica di persone ed è famosa (o famigerata) per l’altissimo grado di criminalità. Nella drammatica lotta tra i Cartelli della Droga si inserisce un cirmine ancora più efferato: la continua e persistente scomparsa di donne, che vengono poi trovate morte nei deserti attorno alla città.

Ormai esiste un cimitero con croci rosa a testimoniare il dolore dei vivi e la memoria delle morti.

È in questo contesto che prende vita la storia di Agua Ploma.

Daisy affronta l’argomento miscelando con la sua consueta sensibilità momenti di pura poesia (utili a permettere a chiunque di sentire le emozioni della protagonista) e sprazzi di cruda realtà (per non dimenticare che stiamo parlando di cose reali, concrete, quotidiane).

In alcuni momenti sembra di vivere un sogno, di quelli che dici “non è possibile che accadano queste cose“, a momenti nei quali con le lacrime agli occhi leggi passaggi che veicolano emozioni forti.

Ammetto di essermi fermato in un paio di punti: vuoi per l’incazzo (sì, utilizzo una parola cacofonica, ma bisogna chiamare le cose con il loro nome) che in me suscita questo argomento, vuoi per il sentire per intero il dolente lamento che gronda da queste pagine: fermate tutto questo.

Il libro è una lettura importante, il testo si legge con facilità e difficilmente si riesce a staccare gli occhi dalle pagine.

Ma il contenuto non scivola via, no.

Resta lì giorni a macinare, a far riflettere su cosa si è letto e sul fatto che ogni cosa narrata è vera.

Sì, fatevene una ragione: ogni cosa descritta è reale e, ringraziando Daisy per il suo rispetto e delicatezza, noi ne leggiamo solo una sfumatura e non la tangibile efferatezza.

Vorrei anche ringraziare l’Autrice per aver inserito nel libro anche tutta una serie di informazioni e link utili per informarsi più approfonditamente sull’argomento.

Il patrocinio di Amnesty International è meritato sino all’ultima parola scritta in quest’opera.

Consiglio caldamente la lettura e spero che questo libro possa accostarsi a tutte le altre opere che trattano il medesimo argomento, con lo stesso riconosciuto merito.

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2 commenti su “Agua Ploma”

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